Viaggio a New York: cosa fotografare?
Sapevate che la Statua della Libertà è più piccola di quel che si crede? E che le strade di Manhattan sono percorribili tutte a piedi senza stancarsi? A parte queste personalissime visioni, devo dire che non ho mai ponderato l’idea di visitare la Grande Mela e mai e poi mai avrei pensato di scrivere un articolo su cosa fotografare in un viaggio a New York ma nella vita – e l’ultima vicenda sul Covid 19 ce lo insegna – tutto può accadere. Sia chiaro, non ho intenzione di annoiarvi sui classici monumenti della città, di cui già tanto si parla, o su cosa vedere a New York, piuttosto voglio mostrarvi ciò che a me ha sorpreso e dimostrarvi che, in fondo, tutto è estremamente soggettivo.
Il mio Viaggio a New York
Sono stato a New York per un soggiorno durato 4 notti. Magari può non interessarvi perché il vostro viaggio sarà più o meno lungo ma di certo vi interesserà quanto ho camminato: una media di 15 km al giorno.
A conti fatti ho trascorso 3 giorni pieni a New York che, a breve, andremo a scandire e, soprattutto, a guardare attraverso qualche scatto fotografico.
Prima, però, devo aggiungere che sono dell’idea che un viaggio ben organizzato è più produttivo in tutti i sensi e che, durante lo stesso, non bisogna mai sprecare un solo minuto. Un’altra regola personale è che bisogna sempre alzarsi presto al mattino, sempre. Quindi sveglia puntata alle 6.00 tutti i giorni, perché se vuoi veramente vivere appieno una città devi osservarla in ogni suo momento quotidiano: quando si sveglia (anche se New York non dorme mai), quando beve il suo primo caffè americano, mentre va’ al lavoro, a fare shopping sulla Fifth Avenue fino alla cena magari in uno dei tanti Shake Shack.
Entriamo nel vivo dell’articolo adesso, senza tergiversare ulteriormente. Quindi, nella fattispecie: cosa fotografare durante un viaggio a New York?
1° giorno: la Fede
Sì. La Fede. Non vi nascondo che partecipare a una vera Messa Gospel è stata la cosa più bella di tutto il viaggio a New York. Sapete, facendo il fotografo di matrimoni a Napoli mi è capitato più di una volta di farmi trasportare dal ritmo di questa musica sentita durante le funzioni religiose, ma il coro Gospel ad Harlem è quella stessa sensazione moltiplicata per 1000! Una messa di due ore che si è rivelata un crescendo di emozioni, sorrisi, abbracci e battiti di mani.
Tra l’altro sono stato fortunatissimo perché durante l’ultima domenica del mese nella Chiesa in cui sono stato prevedono anche i Battesimi e vedere immergere completamente in una grande vasca un bambino di 4 anni circa è stata un’emozione indescrivibile. La Chiesa è la seguente: Canaan Baptist Church.
Vi starete chiedendo: e le fotografie, dove sono? No, non ne ho scattate. Un buon fotografo deve sapere soprattutto quando è il momento di tenere in tasca la propria macchina fotografica.
Non mi sono, però, fatto scappare l’uscita dalla Chiesa di queste splendide persone che abitano ad Harlem.
Ah, giusto per darvi un’ulteriore conferma: Harlem non è un quartiere pericoloso, dovete solo stare attenti a non andare verso la parte est dello stesso. Per il resto potete stare tranquilli e godervi una bella passeggiata di qualche ora.
Il pomeriggio l’ho dedicato al Metropolitan Museum di New York. Chiaramente ho dovuto selezionare bene – da prima – quali sale visitare. Qui, potete consultare la Mappa del Museo.
Vi consiglio di prenotare con largo anticipo la vostra visita, d’altronde il Met non accetta Suggest Admission e prenotando sul sito potrete ritirare il vostro biglietto alla macchina automatica senza far file assurde.
Non so cosa accadrà a voi ma io – dopo aver camminato più di 12 km – sono uscito dal Museo ed ho preferito ritornare al mio Hotel – ubicato vicino Time Square – a piedi costeggiando l’imperdibile Central Park.
E’ facile imbattersi in qualche simpatico scoiattolo impegnato a costruirsi un riparo per i giorni freddi.
2° giorno: la Storia
Durante il mio viaggio a New York tutto quello che pensavo mi lasciasse a bocca aperta, in realtà, non si è rivelato all’altezza di questa aspettativa.
Il secondo giorno dedicato alla Storia ha visto come protagonista la Statua della Libertà su Liberty Island e a seguire, nel pomeriggio, Ellis Island con il suo organizzatissimo Ellis Island Immigration Museum: uauu ragazzi!
Al suo interno una ricca quantità di documenti storici, abiti, oggetti che ti catapultano – anche con un certo scossone – nei primi anni del 1900.
E’ tutto estremamente soggettivo ma, personalmente, ho trovato di gran lunga più interessante il Museo dell’Immigrazione che la Statua della Libertà. Quest’ultima, oltretutto, me l’immaginavo assai più imponente.
Un consiglio su dove prenotate il tour: Get Your Guide.
Dopo una mattinata così niente riposo. Ho, quindi, percorso tutto il Brooklyn Bridge – da Brooklyn verso Manhattan – e, quasi come un richiamo naturale e senza saperlo, mi sono ritrovato a Ground Zero dopo una rapida occhiata al quartiere finanziario con l’annessa Wall Street.
Onestamente non volevo visitare il luogo dove un tempo si ergevano le Torri Gemelle ma ci son capitato davvero per caso e la sensazione è stata di grande impatto. Probabilmente è stata la cosa più forte che New York mi ha trasmesso.
D’altronde anche questo fa’ parte della nostra Storia e – seppure con grande tristezza – devo dire che il secondo giorno si è concluso in linea con quanto avevo intenzione di fare.
3° giorno: il Centro
Il terzo giorno l’ho trascorso visitando il Museo di Storia Naturale di New York durante il mattino e percorrendo un po’ a caso – ma non proprio tanto – tutto il centro di Manhattan il pomeriggio.
Il Museo di Storia Naturale di New York ha un valore culturale antropologico e paleontologico inimmaginabile. Ci vorrebbero intere giornate per visitarlo quindi vi consiglio di selezionare bene, e in anticipo, le aree di vostro interesse.
Il Museo accetta “Suggested Admission”, potete entrare anche al costo di 1 $.
La New York Public Library, la Stazione Grand Central Terminal, la Fifth Avenue e alcuni dei grandi grattaceli della Grande Mela li ho visitati molto rapidamente e, questi ultimi, solo dall’esterno. Sì, perché – sempre secondo il mio punto di vista – trovo banale affacciarsi dall’alto per fare una fotografia identica a quella di migliaia di altre persone. New York va’ vista principalmente dal basso a mio avviso, va’ vissuta per quel poco che puoi viverla, va’ ascoltata.
E la tua attrezzatura?
Vi starete chiedendo: “che attrezzatura hai portato con te?”, “cosa ci consigli per fotografare New York?”. Semplice, tra le diverse fotocamere mirrorless – tra cui l’ultima Panasonic Lumix S1 di cui parlo in quest’articolo – e reflex analogiche la mia scelta è ricaduta sulla fotocamera più comoda e tascabile: una mono ottica, la Fujifilm X100f.
Pensateci ben, in una città che non conoscete affatto, piena di migliaia e migliaia di cose e figure interessanti che vi passano di continuo sotto gli occhi volete mettervi a pensare anche che tipo di ottica montare davanti la vostra fotocamera? Ma no.
Dunque, volete ancora sapere cosa fotografare durante il vostro viaggio a New York oppure volete partire subito e immergervi in quello che, sono certo, definirete uno dei vostri viaggi più belli?
Metro Jfk Manhattan
Vi lascio un’ultima utile informazione che un buon amico, agente di viaggi, mi ha fornito assieme a tante altre nozioni. Qui trovate la sua pagina.
La dritta è la seguente: se atterrate all’aeroporto Jfk di New York un buon sistema per raggiungere Manhattan è prendere l’Airtrain e subito dopo – in Jamaica Station – prendere la linea E della Metro.
Pagherete la corsa dell’Airtrain solo una volta arrivati in Jamaica Station e il tempo complessivo di percorrenza è di circa un’ora, poco superiore a quello del Taxi. Il costo dello spostamento, per persona, è di circa 15 dollari ed il vantaggio è che vi ritroverete in tasca una Metro Card per usare ancora la Metro di New York nei giorni successivi al vostro arrivo.
Vi lascio qui il link del percorso da consultare su Google Maps e qui una Mappa di tutte le linee della Metro di New York.
Spero di avervi descritto New York in modo diverso e di avervi stimolato per quanto possibile. Io son qui ad attendere di conoscere la vostra esperienza. Buon viaggio!